mercoledì 16 aprile 2014

Pochi centimetri che fanno molta differenza ...

La Planet si presenta al Baddimannita  Stadium con l’intento di dimenticare la bruciante sconfitta del turno precedente maturata in quel di Pattada dove rimane ancora vivo il ricordo del gol-no gol non convalidato e del gol annullato per fuorigioco si fuorigioco no, insomma questione di centimetri , che avrebbero reso meno amara la trasferta e ringalluzzito l’avara classifica. Purtroppo, per questo turno,  il gregge rimane incustodito del suo Pastore ,mattatore dell’ultimo periodo, e per il nostro attacco già asfittico dalla partenza del Ninho rappresenta un assenza di peso. Sgareriksson fedele al suo credo guarda gli uomini che ha a disposizione e imbastisce la formazione per cercare di rendere la vita amara ai venezuelani del Caracas che, per la cronaca, hanno spadroneggiato nell’altro girone. Formazione: Sannalatela in porta, difesa affidata a Capitan Murittu che vuole contendere al recordman Angioi il tempo di recupero da una normale influenza fissato in tre settimane, a dare man forte AulinStam Troisi al centro, momendol Cassano a sinistra e a destra sempre più Cherlie Temple Socrates Luiu. Centrocampo con una botta di giovinezza Alex Chiodino affiancato da Paoletto a cui viene affidato il compito di controllare il paraurti di  Angioi a cui viene concessa piena libertà d’azione. Interditore o interfono lo spauracchio di Sandro Fadda. In avanti una volta segnavo Deliperi affiancato da io non ho mai segnato Max. Su quest’ultimo, lasciato rigorosamente all’antidoping, nutriamo ancora seri dubbi se fosse il vero Max o se per la fretta in quel di corte Santa Maria si sia  scambiato il diavolo per l’acqua santa. A disposizione: Marcello, Pirasa per onor di firma e la mascotte Alessio. Si inizia e dopo 40 minuti si può solo apprezzare una conclusione di Mattia che giunto a tu per tu col portiere si fa incantare per sbagliare una facile occasione. Fine di un brutto primo tempo dove rimangono in presse nella mente solo il gran vociare collettivo ,lamentele, proteste inutili e sterili ,attacchi verbali e personali a più riprese al nostro colored e niente più. Morale Coro dell’antoniano 0  voci bianche 0. Nello spogliatoio il Mister cerca di dare la giusta carica indicandoci la strada da seguire perché in tal deserto non è difficile far meglio pur avendo davanti la squadra accreditata alla vittoria finale. Inizia la ripresa sulla falsa riga del primo tempo, la partita è sonnacchiosa noi siamo guardinghi e fin troppo reverenziali al cospetto della prima della classe che non dimostra nulla della sua forza . Il Caracas non fa niente per meritare il vantaggio a parte un timido traversone nel quale con la complicità del nostro estremo che non intendendosi con German Kempes  va a smanacciare una palla innocua proprio sulla schiena dell’almanacco calcistico  facendola lentamente rotolare verso la linea di porta ma prima che la stessa tocchi la linea e men che meno la varchi, questione di centimetri, viene sospinta in calcio d’angolo dallo stesso. Sembrerebbe un azione priva di significato ma è l’azione che decide il match infatti  l’arbitro “ben appostato” sulla trequarti vede in maniera netta e perentoria il gol, per la gioia dei venezuelani che in preda ad una crisi di antisportività generalizzata cominciano ad esultare e a mascherarsi a festa neanche fosse il carnevale di Rio. Si rimette palla al centro con un gol, questa volta sicuramente non gol, sul groppone da recuperare ma non si assiste a niente di che oltre che ad un gioco spezzettato e frammentato, qualche fuorigioco dubbio fischiato per interrompere qualche bella trama  e la baraonda di giocatori urlanti che entrano ed escono a loro piacimento dalla panchina avversaria per decretare il vincitore della corrida di Corrado. Dopo quattro minuti di recupero e tre palloni persi nelle campagnette limitrofe l’arbitro fischia la fine delle ostilità. Adesso gli avversari fanno venia per il gol convalidato e questo sicuramente a livello di stile li fa precipitare e perdere della mia considerazione ma per vincere i campionati bisogna essere furbi e loro hanno dimostrato di esserlo al momento giusto vedendosi proiettati in cima alla classifica. Noi, con la nostra dignità che un pallone non può offuscare, andiamo a rinfrescare le nostre ugole dopo aver stappato le orecchie all’ Ex…Mo cafè dove tra una birretta ed un'altra un paraurti toccato e l’andi e rivieni dei veri macchi sassaresi aspettiamo con ansia l’estrazione del lotto che sancisce la vittoria del secondo e terzo premio della lotteria pasquale e come la tradizione Planet vuole non si smentisce rimanendo tabù l’agognato primo premio . Dopo la lunga presidenza di er Pinna, la breve di Capitan Murittu e l’interregno di el Ninho sotto a chi tocca a sfatare il mito …

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