Chi vince festeggia chi perde spiega: La Planet abbandonata
l’idea di vera outsider del girone affronta l’ostica gara odierna con la
rinfrancata e lanciata nonché vincitrice dello scorso torneo English Centre
United. Il campo della sfida è il comunale di Cargeghe, che per i senatori della
Planet è memore di un epico duello
contro l’allora Emmebi Football che ebbe come epilogo il più amaro della
decennale storia sassarese relegandoci ad un bruciante seconda posizione, non meritevole, in campionato, ma
oggi l’avversario di turno è rappresentato dai coloni inglesi per cui è tutta
un’altra storia. Bisogna dare atto che il calcio British ha sempre il suo
fascino e leggerezza, infatti i locali si presentano al campo solo all’ultimo
istante come da tradizione, dopo un lauto pranzo probabilmente al Mc Donald’s sicuramente
accompagnato dalla bionda per eccellenza. Finalmente si gioca contro nostri
pari età che come noi si rifiutano dei ritiri dentro settimana dedicati agli
allenamenti per incontrarsi il sabato con l’unico scopo di dare due calci al
pallone tra amici ,senza disdegnare il risultato,venerando e aspettando con
ansia non il fischio iniziale ma la novella del terzo tempo. Si inizia con la
Planet cosi disposta: Sannalatela in porta, difesa affidata a Cherlie quasi
Temple Gaspar con Agostam al centro, Kempes Cassano a sinistra e a destra
Marcello, perché nel corpo umano esistono gli adduttori, Sanna. Centrocampo una
botta di giovinezza Alex Chiodino affiancato però da suo papà incudine Pastore
coadiuvato dal martello Paoletto, esterni da una parte slot Deliperi e
dall’altra Angioi. Di punta si gioca al buio(ndr Max). A disposizione del
Mister Sgarerikson Capitan Murittu e Andrea Pirasa. Ad arbitrare l’incontro
Tony Blair coadiuvato dagli assistenti Margaret Thatcher e Winston Churchill per l’occasione,
entrambi, inspiegabilmente assenti forse osteggiati dal quarto uomo tal Harry
Potter della sezione di Pirri. La prima
mezzora è tutta a tinte nero arancio, per l’occorrenza blu, con azioni ficcanti da destra a sinistra che
ci portano alla conclusione a più riprese, prima con Max che sbaglia un gol
clamoroso, ma questo non fa testo, poi con Chiodino che dopo una bella
incursione si fa ipnotizzare dal portiere, successivamente ancora con una
doppia conclusione di Mattia e con il solito tiro beffardo di Pastore che per
un non nulla manca la marcatura. Gli abili avversari che fino a quel momento si
prestavano al gioco Planet con un cenno del capo cambiano strategia e
cominciano a scambiarsi pizzinni di gioco in pura madrelingua inglese mandando in
confusione i trasferisti sassaresi. In un attimo si passa dalla mirinzana in
forru di Santoni a We are the champions dei Queen. Questo cambiamento genera
uno squilibrio ormonale all’unico
fuoriclasse della gara che si atteggia da professionista serio e
affermato distribuendo cartellini con relativi scontrini fiscali che decreta la
fine del tempo. English 0 Planet 0. La seconda metà di gara nasce sulla falsariga
del finale di tempo,dove i locali fanno valere tutta la loro notevole
esperienza capendo il nostro punto di rottura infatti a seguito di una tangente
al bravo Gaspa a suon di 0.20 promesse a fine gara si fanno consegnar palla al
limite dell’aria per segnare il gol dell’ 1-0 cogliendo tutta la difesa arancio
in bambola. La Planet avrebbe un occasionissima per poter subito pareggiare i
conti ma dopo una serpentina di Chiodino che semina il panico nella difesa
locale scarica una palla solo da soffiare aggiungo con qualsiasi parte del
corpo, al non so cosa ti è successo Max, che dalla linea di porta riesce
incredibilmente a scaraventarla sopra la traversa di qualche metro. Ad oggi una
folta rappresentanza di ingegneri sono
ancora impegnati nella galleria del vento per cercare di trovare una
spiegazione della traiettoria data alla palla dal colored sassarese che dopo
questa conclusione viene bersagliato da numerosi insulti da parte dei compagni
di squadra , osannato da un casco di banane dai tifosi locali e apostrofato
dai più forbiti avversari che danno la loro sentenza in puro glamour inglese
“chisthu va propriu li pedi tondi e lu culu sarraddu”. Dopo questa mega-super-stra-facile palla
gol gli oriundi di casa giocano sulle ali dell’entusiasmo facendo valere la
loro “giovane età” sciorinando un calcio semplice ma al tempo stesso essenziale
ed efficace, che è sinonimo di ordine ed esperienza, fatto di passaggi a modi
tiki taka ma senza mai disdegnare la più classica e rinomata per il nostro
calcio palla alla viva il parroco, e in
men che non si dica li proietta ad acquisire il doppio vantaggio grazie ad un
abile marcatura del loro avanti che pone il The end alla gara. La Planet cerca
di reagire,ma non ha né forza né testa, e il muro eretto dai locali è una vera
roccaforte capitanata dal loro leader difensivo non con la fascia al braccio ma
in maniera molto vintage sulla testa
vincendo tutti i duelli con il nostro attaccante che attraversa un periodo o
meglio è sempre stato nero. L’arbitro fischia la fine di una bella partita dai
due volti tra due squadre finalmente amatoriali che si son rispettate e
divertite in un sabato che trova la giusta collocazione in un bar al centro del
paese per gemellare i colori delle maglie e condividere i momenti più belli del
match che vedono come da copione finale il più classico dei risultati inglesi
English 2 Planet 0. To be or
not to be that is the question …
PLANET SOCCER SASSARI
mercoledì 30 aprile 2014
mercoledì 16 aprile 2014
Pochi centimetri che fanno molta differenza ...
La Planet si presenta al Baddimannita Stadium con l’intento di dimenticare la
bruciante sconfitta del turno precedente maturata in quel di Pattada dove
rimane ancora vivo il ricordo del gol-no gol non convalidato e del gol annullato per fuorigioco
si fuorigioco no, insomma questione di centimetri , che avrebbero reso meno amara la trasferta e ringalluzzito l’avara
classifica. Purtroppo, per questo turno, il gregge rimane incustodito del suo Pastore ,mattatore
dell’ultimo periodo, e per il nostro attacco già asfittico dalla partenza del
Ninho rappresenta un assenza di peso. Sgareriksson fedele al suo credo guarda
gli uomini che ha a disposizione e imbastisce la formazione per cercare di rendere
la vita amara ai venezuelani del Caracas che, per la cronaca, hanno
spadroneggiato nell’altro girone. Formazione: Sannalatela in porta, difesa
affidata a Capitan Murittu che vuole contendere al recordman Angioi il tempo di
recupero da una normale influenza fissato in tre settimane, a dare man forte
AulinStam Troisi al centro, momendol Cassano a sinistra e a destra sempre più
Cherlie Temple Socrates Luiu. Centrocampo con una botta di giovinezza Alex Chiodino
affiancato da Paoletto a cui viene affidato il compito di controllare il paraurti
di Angioi a cui viene concessa piena
libertà d’azione. Interditore o interfono lo spauracchio di Sandro Fadda. In
avanti una volta segnavo Deliperi affiancato da io non ho mai segnato Max. Su
quest’ultimo, lasciato rigorosamente all’antidoping, nutriamo ancora seri dubbi
se fosse il vero Max o se per la fretta in quel di corte Santa Maria si sia scambiato il diavolo per l’acqua santa. A
disposizione: Marcello, Pirasa per onor di firma e la mascotte Alessio. Si
inizia e dopo 40 minuti si può solo apprezzare una conclusione di Mattia che
giunto a tu per tu col portiere si fa incantare per sbagliare una facile
occasione. Fine di un brutto primo tempo dove rimangono in presse nella mente solo
il gran vociare collettivo ,lamentele, proteste inutili e sterili ,attacchi
verbali e personali a più riprese al nostro colored e niente più. Morale Coro
dell’antoniano 0 voci bianche 0. Nello
spogliatoio il Mister cerca di dare la giusta carica indicandoci la strada da
seguire perché in tal deserto non è difficile far meglio pur avendo davanti la
squadra accreditata alla vittoria finale. Inizia la ripresa sulla falsa riga
del primo tempo, la partita è sonnacchiosa noi siamo guardinghi e fin troppo reverenziali
al cospetto della prima della classe che non dimostra nulla della sua forza .
Il Caracas non fa niente per meritare il vantaggio a parte un timido traversone
nel quale con la complicità del nostro estremo che non intendendosi con German
Kempes va a smanacciare una palla
innocua proprio sulla schiena dell’almanacco calcistico facendola lentamente rotolare verso la linea
di porta ma prima che la stessa tocchi la linea e men che meno la varchi, questione di centimetri, viene
sospinta in calcio d’angolo dallo stesso. Sembrerebbe un azione priva di
significato ma è l’azione che decide il match infatti l’arbitro “ben appostato” sulla trequarti vede
in maniera netta e perentoria il gol, per la gioia dei venezuelani che in preda ad una crisi
di antisportività generalizzata cominciano ad esultare e a mascherarsi a festa
neanche fosse il carnevale di Rio. Si rimette palla al
centro con un gol, questa volta sicuramente non gol, sul groppone da recuperare
ma non si assiste a niente di che oltre che ad un gioco spezzettato e
frammentato, qualche fuorigioco dubbio fischiato per interrompere qualche bella
trama e la baraonda di giocatori urlanti
che entrano ed escono a loro piacimento dalla panchina avversaria per decretare
il vincitore della corrida di Corrado. Dopo quattro minuti di recupero e tre palloni persi
nelle campagnette limitrofe l’arbitro fischia la fine delle ostilità. Adesso
gli avversari fanno venia per il gol convalidato e questo sicuramente a livello
di stile li fa precipitare e perdere della mia considerazione ma per vincere i
campionati bisogna essere furbi e loro hanno dimostrato di esserlo al momento
giusto vedendosi proiettati in cima alla classifica. Noi, con la nostra dignità
che un pallone non può offuscare, andiamo a rinfrescare le nostre ugole dopo
aver stappato le orecchie all’ Ex…Mo cafè dove tra una birretta ed un'altra un
paraurti toccato e l’andi e rivieni dei veri macchi sassaresi aspettiamo con
ansia l’estrazione del lotto che sancisce la vittoria del secondo e terzo
premio della lotteria pasquale e come la tradizione Planet vuole non si smentisce rimanendo tabù l’agognato primo premio . Dopo la
lunga presidenza di er Pinna, la breve di Capitan Murittu e l’interregno di el
Ninho sotto a chi tocca a sfatare il mito …
mercoledì 9 aprile 2014
Sotto l'acquazzone una sconfitta che brucia ...
La Planet si
presenta all’inedita sfida contro la Pattadese con l’entusiasmo che ormai
ricercava da oltre un anno quello di girovagare per nuovi campetti di periferia
e di confrontarsi con nuove realtà calcistiche. Purtroppo l’attesa, sul primo
versante, è stata vana perché l’impianto
di gioco di Pattada, vuoi per le abbondanti e continuative piogge degli ultimi giorni,
vuoi per le dimensioni molto ridotte del rettangolo di gioco mal si sposava per
interpretare una partita di calcio con la C maiuscola. Partiamo con la cronaca: Si arriva a Pattada con l’incognita se far
disputare la gara o meno, con i ragazzi sassaresi che lasciatosi alle spalle un
pallido sole preferirebbero rientrare anticipatamente a casa e i locali che
vedono nel loro fortino le giuste condizioni per giocare. La palla passa
all’arbitro che memore del chilometraggio fatto da Alghero per giungere in loco
trova solo in questo la giusta motivazione per dar vita alla disputa. I ragazzi di
Sgarella cominciano a prendere in seria considerazione l’idea che si debba
giocare ed iniziano la fase di riscaldamento dove si capisce fin da subito che
sarà difficile dar vita ad una bella gara perché le condizioni del terreno col
calpestio vanno via via a peggiorare trasformandolo in un autentica risaia con
angoli paludosi e vertici melmosi. Ecco
allora gli undici che iniziano la gara : Sannalatela in porta, difesa a quattro
con il rientrante ma febbricitante Capitan Murittu coadiuvato da Agostam alla
sua seconda trasferta fuori dal circondario sassarese, esterni bob cat Pirasa e
caterpillar Cassano, davanti la difesa l’onnipresente Sandro Fadda, centrocampo
affidato al trio Pastore-Brundu-Angioi. In avanti slot machine Deliperi con
l’arrembante dalle polveri bagnate Bruno Max Nieddu. A disposizione : Manuele e
Alessio. Si inizia e per gli anziani del gruppo sembrerebbe un déià vu della
classiche partite da regionali Planet dove si attacca a testa bassa sembrando
che l’unico avversario da vincere sia il tempo. Si è esagitati, carichi
oltremisura, si va a mille nonostante il campo sia un pantano e la palla stessa
determina che bisogna rallentare e ragionare, rotolando poco e finendo spesso per
arrestare, inevitabilmente, la sua corsa nell'acqua. Si creano
diverse buone palle gol che non si concretizzano per un inezia o malasorte. Gli
avversari dotati di scafandri e cingolati migliori dei nostri rimangono a
guardare aspettando la calma dopo la tempesta. Il campo contribuisce perché il
gioco sia maschio e gli interventi al limite del regolamento. Dopo 40 minuti di
bel calcio Planet si va negli spogliatoi con un pugno di mosche e due spigole
pescate dai ragazzi in panchina nel torrente in piena che scorreva ai loro lati. Negli spogliatoi si capisce che le condizioni climatiche non sembrano
avvantaggiarci ma si deve cercare di far fronte a tutte le situazioni senza per
forza farne una scusante. Si entra per la ripresa ancora più determinati e
caparbi di far nostra la partita. Il
Mister appronta la prima sostituzione di
Pirasa per Emanuele. Il match staziona stabilmente nell’acquitrino ospite e per
la difesa sassarese sembrerebbe un sabato di relativa tranquillità. Forse questa
rilassatezza genera il vero problema infatti a seguito di un volo d’angelo di
Capitan Murittu e di una standing ovation per un carpiato stile Cagnotto di Agostam
nelle piscine messe a loro disposizione o forse a causa della pioggerellina
fitta fitta “chissa chi infondhi un bè”
mista a nebbia che di tanto in tanto faceva capolino, i meccanismi
difensivi si inceppano e da un rinvio che va a tagliare il campo da destra a
sinistra come nel film tre uomini e una gamba da sotto la sabbia emerge un
avanti locale che fulmina l’immobile difesa sassarese. Senza renderci conto e
senza merito siamo sotto 1-0. Palla al centro, ci buttiamo in avanti a
capofitto ed in men che non si dica
pareggiamo la gara con Max che è abile a sfruttare un assist di Angioi e
deposita in gol la più facile delle occasioni, tutti d’accordo tranne l’arbitro
che annulla per un fuorigioco millimetrico ai più dubbio o per meglio dire
inesistente. Neanche il tempo di riorganizzare
le idee e di materializzare la cocente delusione per il pari non convalidato
che da un'altra palla senza nessuna credenziale subiamo il 2-0. Mea culpa di
tutta la retroguardia arancio che appare appannata, fragile ed incerta
oltremisura. A questo punto Sgarella intuisce la mossa necessaria per
sovvertire l’andamento della gara, maschera boccaglio e pinne a tutti,
diventando arrembanti seppur disordinati creando con azioni in movimento o con
calci da fermo numerose opportunità ma senza raccogliere nessun frutto neanche un barattolino di ricci. I locali, dal canto loro, si dimostrano abili pallanuotisti a
proprio agio in queste condizioni limite e arcigni nel mettere sempre il
classico piedino per interrompere in tutte
le maniere lecite o illecite le nostre trame di gioco e designati dalla buona
sorte dove non arrivano loro c’è sempre una barriera corallina che rallenta il
nostro sbarco. Quando si entra negli ultimi cinque minuti e adesso il tempo è il nostro principale avversario aumentiamo l’arrembaggio
con tutti gli effettivi a disposizione e giustamente accorciamo le distanze con
Angioi che dall’altezza del dischetto non fallisce la rasoiata del 2-1.
Giochiamo gli ultimi tre minuti come i salmoni che devono risalire la corrente
e all’ultimo istante da un colpo di testa di Max succede quello che ciascun
arbitro non vorrebbe mai trovarsi di fronte la decisione all’ultimo secondo di
una palla che aleggia sulla linea di porta gol- non gol senza l'ausilio del giudice di porta. Qualsiasi decisione
presa sa che andrà a generare polemiche ma lui si professa ben piazzato e decide in una
serata da dimenticare per i ragazzi sassaresi per il non gol decretando la fine
delle ostilità. A questo punto siamo come la paranza super impanati dal fango e
fritti dall’inatteso risultato. Le aspettative erano tante come la delusione e il
rammarico che si respira nello spogliatoio. Il calcio sancisce la sua sentenza
nel rettangolo di gioco e bisogna prenderne atto anche se in coscienza si
intuisce che in condizioni normali poteva esserci un altro epilogo, ma i se e
ma non cambiano la sostanza dei fatti. Dimenticata, o messa a sopire, la
cocente sconfitta i ragazzi di Pattada ci invitano nel loro hangar per un
interessante terzo tempo a colpi di birra e salsiccia che ristabiliscono
l’armonia tra le squadre.
Dopo aver fatto il pieno, mestamente, i più si recano all’ Ex.Mo…cafè per
leccarsi le ferite e per ricaricare le pile pronti a dar battaglia fin dalla prossima
partita che ci vede opposti alla prima del girone blu per cui le motivazioni son facili da trovare. Non si molla fino alla fine …
mercoledì 2 aprile 2014
Un punto alla Planet, uno al Depo e uno al vento ...
Giornata da
gita scolastica e relax mentale per gli uomini arancio dopo l’importante
traguardo strappato la settimana precedente nella brillante trasferta di
Florinas, ma al Baddimannita stadium non è tempo di bilanci e amarcord perché l’avversario di turno è lo storico e
blasonato Deportivo Turritano anch’esso reduce da un eccellente stagione che
l’ha visto primeggiare e contendersi, come ormai da anni, lo scettro del girone
con l’altra forza e accreditata alla vittoria finale Ale Castiglia, per cui
i presupposti per una gara effervescente e ricca di spunti ci son tutti. La
pretattica del nostro Mister è tutta da scoprire si è in attesa di capire se è
appagato dal risultato ottenuto o se come a più riprese ha ribadito non gli
piace perdere neanche a briscola con gli amici al bar. Sin dalla presentazione
della partita si intuisce che non ha intenzione di lasciare niente sul piatto
ed è particolarmente incazzato perché la piovosa giornata di venerdì gli ha
fatto slittare molte consegne per cui senza scherzare manda tutti a scaldare
senza annunciare gli undici da mandare in campo. L’arbitro incombe e richiede
la lista gara per cui consegnata la
distinta svelato il mistero e svelata la formazione :Bentornato 1° Fabio in
porta, Bentornato 2° Cassano a sinistra Andrea Cremonini 50 Special Pirasa a
destra, centrali i due vatussi Fadda con Agostam, centrocampo a quattro ,sulle fasce
Bentornato 3° Corongiu a sinistra, a destra lo stakanovista Angioi, in cabina
di regia Marco new look Pastore con il guardia spalle Paoletto. In avanti la
coppia più variopinta del campionato che hanno dato vita ad una celeberrima
barzelletta della mia infanzia Tor…nado Bianco con no rimasto Nero…Max, tra
l’altro il primo cugino di primo grado di Bentornato 1°-2° e 3°. A disposizione
a parte tanto vento, il cronista ed il Mister abbiamo Cherlie Gaspa Temple
nella versione riccioli d’oro, Marcello Sanna nonché zio di Bentornato 1°-2°-3° e 4° ed Emanuele Demuro che si
lamenta della panchina adducendo che la famiglia Bentornato potrebbe avere già
i requisiti per partecipare ad un torneo di calcetto permettendogli di avere lo
spazio che merita. Da annoverare una folta rappresentanza di ultras giunta ad
insultare Sandro Fadda per non aver presieduto alla sassaiola contro i tifosi
dell’Olbia e il fondaTore della famiglia Bentornato The ex President Pinna. Si
parte, ma noi non ci rendiamo conto forse ingannati dal forte vento che non ci
fa sentire il fischio d’inizio e l’avvio per noi è tragicomico nel quale
Bentornato 2° Cassano non si intende col fratello Bentornato 3° Corongiu,per
fortuna il vatusso Sandro Fadda dall’alto si avvede di tal situazione
pericolosa e per rimediare spedisce la palla in rete ma nella porta sbagliata
facendo il più classico degli autogol con Bentornato 1° Spanu incolpevole che
può solo guardare. Il mister si guarda intorno e non può far altro che urlare
“Bentornatoooo” lasciando perplessi gli innumerevoli accorsi , ma facendo
voltare e accorrere al suo capezzale contemporaneamente cinque persone che
aspettano di essere fustigati. Sembrerebbe l’avvio di una partita venduta e per
far rifiorire le aride casse Planet la cosa non sarebbe male ma denari non se
né vedono per cui si gioca. Si rimette palla al centro come l’attimo prima e si
ri-parte e come per magia la Planet spinta dal vento contrario inizia qualche
timido fraseggio per trasformarsi in una serie di azioni ficcanti dove prima
manchiamo la segnatura con una clamorosa occasione di Max che anziché
utilizzare il cricchetto per spingere la palla in gol si annoda con le gambe per dimostrare ai
portotorresi che in quanto a gasse non è secondo a nessuno e poi si và ad
impattare la partita con un missile terra aria di Angioi bravo a sfruttare un
faccia illuminata dell’accoppiata bianco-nera Max-Brundu. Gli avversari si rendono
pericolosi con due punizioni fotocopia che vanno a terminare appena alte sopra
la traversa con Pastore che guarda, annota la balistica e aspetta il suo turno. Il primo tempo scivola
via liscio, con sprazzi di bel gioco e trame pregevoli, a dispetto del
ventaccio, da parte di entrambe le formazioni che denotano di meritare
ampiamente la posizione acquisita in classifica e il buon arbitro decreta la
fine della prima frazione sul risultato di Planet 1 Deportivo 1 . Secondo tempo e subito
dentro Emanuele e Cherlie Temple Luiu che leva le ballerine e per elevare la sfida, se mai ci fosse bisogno, presenzia
nella versione Dirceu Gaspao, ottima la sua prestazione e il suo tempismo, per
Agostam e Bentornato 2° Cassano che dopo un avvio timido si riprende a pieno
titolo la fascia sinistra. La seconda fase di gioco ci vede a favore di vento,
ma come è successo nel primo tempo agli avversari il vantaggio non si evidenzia
in termini di occasioni da goal , infatti la palla staziona stabilmente a metà
campo o nei giardini circostanti non permettendomi di fare una cronaca
dettagliata e totalmente attendibile della seconda frazione. Da segnalare, per
quanto visto, una pregevole azione di Pastore che in pieno controllo del corpo
con un sombrero sull’avversario sposta palla dal piede sinistro al piede destro
per scaricare una bordata che per un inezia non va a finire in rete. La partita
si avvia stancamente alla fine e proprio nei cinque minuti finali assistiamo ai
fuochi d’artificio tanto attesi, dapprima gli ospiti son bravi a sfruttare una ripartenza e con due
tocchi servono il loro avanti che con una stoccata chirurgica va a depositare
nel sette la rete del vantaggio. Poi gli arancio quando ormai si è entrati
nell’ultimo giro di lancette si procurano una punizione sulla trequarti, ma con
il vento forza cento e come essere a due passi dalla linea di porta, dove
Pastore ormai phonato dalla brezza e mesciato dalla polvere mette a
disposizione tutta la sua classe e destrezza per levare la ragnatela
dall’incrocio e sancire la fine delle ostilità. Planet 2 Deportivo 2. Da segnalare
la crescita mentale e di condizione di tutta la rosa a disposizione con prove
confortanti di chi per ragioni personali o tecniche ha avuto meno spazio. Infine,
a tergo, in un girone dove abbiamo quasi sempre vinto o perso terminiamo con un
pareggio ottenuto contro la seconda della classe che ci dà lo slancio, forza,
determinazione ed entusiasmo per affrontare la seconda fase che ci vedrà
opposti alle vecchissime conoscenze di English Centre United e Caracas, vecchie
degli Amici di Codrongianos e alle sfide inedite con Olimpia Sassari e
Pattadese. Proprio quest’ultima sarà la nostra prima rivale e la cosa vien da
sé che bisogna giocarla col coltello fra i denti e speranzosi di avere tutta la
rosa a disposizione. Vi lascio citando il nostro main sponsor, nonché unico, che
per l’occasione ha arricchito il nostro ricco buffet con lardo, salsiccia e
focaccia al fumo nero augurandoci un grosso in bocca al lupo per il proseguo(crepi)
e utilizzando il banditore tutto fare son Sandro Fadda vendendoci una miriade
di biglietti della lotteria pasquale auspicandoci la vittoria del primo premio
che garantisce un tagliando e una revisione gratuita, presso l’altro nostro sponsor, officina Pirasa
per essere pronti e funzionanti per la prossima avventura.
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