Giornata fredda e trasferta lontana, nella testa Planet
monta il presagio di trovarsi al campo solo con i soliti noti meno nonno
Giacomo infortunato. Finalmente il vento sembra stia cambiando e al campo siamo
in 19(record di presenza di tutte le gestioni) più il grosso, per dimensioni
,Mister Sgareriksson che per l’occasione non varca neanche la soglia del
piccolo spogliatoio per meditare gli undici da mandare in campo. Ci troviamo a
scaldarci prima in due,poi in tre e
finalmente in sette voi per la staffetta per cambiarci voi perché il nostro
stratega vuole tenere in apprensione i locali e non vuole svelare anticipatamente
la formazione. L’arbitro fa l’appello e dopo le solite raccomandazioni il
nostro stregone sembra non volerci ancora svelare gli undici da mandare in
campo. Ci guardiamo perplessi e come un gregge andiamo tutti e 18 in campo ma
in quel momento,chiamati ad uno a uno, a bassa voce e all’orecchio ci svela chi
e come giocare. Gli avversari davanti a siffatta pretattica sono disorientati e
allarmati. Si parte cosi: Sanna tra i pali, Germano
reale a sinistra, destra Andrea Pirasa, coppia centrale il pastorello Fadda con
capitan Murittu. Centrocampo con le ali Deliperi a sinistra,centrali Brundu
coadiuvato da Nanni e a destra dopo aver smaltito l’influenza più lunga della
storia Angioi. In attacco il vero Pastore con Ninho Maravighia Vandi. A
disposizione: Tore Pinna,Marcello, Oscar,Alessio,Franco Sanna,Giuseppe Corongiu
ed Emanuele. Inizia la gara e anche questa volta la tattica sembra
azzeccata nei primi minuti sbagliamo occasioni a ripetizione con tutti gli
avanti,gli esterni e difensori ma la regola non scritta del calcio gol
sbagliato gol subito nulla può contro il maleficio di Sgarerikson infatti dopo
l’ennesimo gol sbagliato, Ninho si ricorda di esser un bomber di razza e ci
porta in vantaggio. Passa poco tempo e raddoppiamo grazie ad una brillante
incursione di Angioi ,ottimo il suo rientro,che scarica una staffilata nel
sette col portiere incolpevole. La partita accusa una fase di stanca in cui i
locali provano una timida reazione e noi sbagliamo la solita vagonata di gol
che ci permetterebbe di passare un pomeriggio tranquillo. Termina il primo
tempo e la Planet impone la regola che nei primi tempi le pozioni di
Sgarerikson sono infallibili. Negli spogliatoi riflettiamo sulla beffa della
settimana precedente ed aspettiamo lumi dal nostro mentore che ci tranquillizza
dicendoci che il magheggio questa volta è garantito nella formula soddisfatti o
rimborsati. Sostituzione Pirasa per Demuru e si ricomincia. Si manifesta subito
la classica flessione da secondi tempi ci guardiamo intorno disorientati
cercando di capire se siamo scoperti dalla magia oscura ma gli avversari non
sono abili ad approfittarne,infatti a parte qualche conclusione su palla
inattiva non si ravvisano particolari problemi. Entra Corongiu per Nanni e
Marcello per Germano per rinvigorire la difesa e resistere al pur sterile
attacco dei locali. Si avverte che manca l’ultimo squillo di tromba e in una
fase di sovra eccitazione generale dovuta a una parola mal interpretata la
difesa locale si fa cogliere impreparata cosi nei più classici dei contropiedi
subisce la terza marcatura del trombatore Deliperi. L’arbitro prima di dar fine
alla contesa favorisce un azione ospite nata da un fuorigioco mal eseguito per
far si che il nostro portiere potesse dir presente non solo per aver raccolto mazzetti
di asparagi e finocchietti dietro la porta ma per aver effettuato una parata in versione moviolone . Fine dei giochi
Minerva Monteleone 0 Planet Soccer Sassari 3. Nonostante la vittoria netta
nello spogliatoio cresce la tensione per il fatto che alcuni elementi trovano
poco spazio e ad aggravante non viene dato loro modo di vedere la partita
perchè costantemente impallati dalla mole e statura del mister che per l’occasione
viene coadiuvato dal non piccolo Agostam formando un muro invalicabile. Si
torna nel nostro fortino sassarese dell’ Ex Mo…cafè per cercare di far quadrato
e dopo fiumi di birra,prese per il culo generalizzate,caffè a pallonetto di
Cosseddu il pastorello Sandro, ruba la scena al vero Pastore, fischia la fine e
il suo gregge rientra a casa con tre punti in busciaccara e una cottura in
coipu.
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